Di recente sempre più persone si sono interessate alla possibilità di installare, nella propria abitazione, una pompa di calore per usufruire del Super Ecobonus 110%. Ristrutturando il proprio impianto termico e passando a questa soluzione, infatti, è possibile accedere a numerosi benefici fiscali (oltre a tutelare l’ambiente circostante).
La pompa può attingere da diversi tipi di fonti, tutte di origine naturale: aria, acqua o terra. L’energia prelevata viene poi regolata e riversata nell’abitazione secondo la temperatura desiderata. Infatti un sistema completo è in grado sia di rinfrescare un ambiente (i tradizionali climatizzatori) che di riscaldarlo. Senza dimenticare la possibilità di produrre anche acqua calda sanitaria, da usare sempre a scopo domestico.
In termini pratici, durante l’estate la pompa estrae dall’interno il calore e lo “butta” all’esterno; a ciclo invertito, durante l’inverno, preleverà il calore da fuori per immetterlo all’interno. Le pompe di calore disponibili in commercio oggi, tutte alimentate a gas o a energia elettrica, sono:
Visto il funzionamento a corrente, ha riscosso un buon successo l’idea di abbinare l’installazione di un sistema a pompa di calore con un impianto fotovoltaico, così da ottenere a costo quasi zero l’energia pulita necessaria ad alimentare l’impianto termico.
L’investimento iniziale, ancor più se alla pompa di calore viene abbinata l’installazione di un impianto fotovoltaico, viene recuperato in pochissimi anni con il risparmio sulle spese energetiche, che verranno praticamente abbattute. Il risparmio effettivo in bolletta è stato stimato in una percentuale che si aggira il 40 e il 70% rispetto ai sistemi di riscaldamento tradizionali.
L’assenza di combustibili fossili, inoltre, riduce l’impatto ambientale dei nostri consumi, concorrendo al raggiungimento degli obiettivi posti dalle politiche di sostenibilità energetica promosse a livello europeo. Come se non bastasse, un sistema a pompa di calore non necessita di combustione, cosa che ne aumenta notevolmente la sicurezza all’interno delle mura domestiche.
Ovviamente per accedere a questo programma è necessario che gli interventi soddisfino determinati requisiti. Il principale è l’ottenimento di due classi energetiche in più rispetto a quella attuale dell’edificio o, qualora non fosse possibile un salto di due classi, l’intervento deve consentire di raggiungere la classe energetica più alta.
Non c’è di che disperare qualora gli interventi non dovessero rientrare nel Superbonus 110%. Esistono infatti due tipologie di detrazioni fiscali, antecedenti a questo programma, che permettono di rientrare del 65% per il risparmio energetico e del 50% per le ristrutturazioni edilizie. Entrambe richiedono però distinte condizioni e procedure burocratiche.
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